Quanto costa e quanto consuma un piano cottura a induzione? Fa risparmiare rispetto ai fornelli a gas? Quali pentole vanno utilizzate? Quali vantaggi dà in cucina?
Staccarsi dal utilizzo del gas e spostare tutti i consumi sull’elettricità può essere un’ottima idea, sia per tagliare le spese che per contribuire a ridurre le emissioni di CO2.
Il piano di cottura a induzione si apprezza prima di tutto per la sua estetica. La lastra vetroceramica, magari bianca o specchiata nero notte, risulta perfettamente a filo con il piano e i comandi (vecchie manopole addio) sono in pratica invisibili e si attivano solo quando serve, con un touch.
Vantaggi dei piani a induzione
L’efficienza del sistema a induzione e l’alto rendimento permettono di cucinare con rapidità. La diffusione omogenea e continua di calore assicura una cottura uniforme dei cibi. Il piano in vetroresina, continuo e privo di interruzioni, è di facile pulizia. Le diverse zone di cottura possono essere utilizzate in modo flessibile, sia nel caso si cucini con pentole piccole sia con recipienti grandi.
Il vetro circostante la rimane freddo, senza rischio di scottature. In ogni caso, per la sicurezza, luci led evidenziano le zone calde sotto le pentole per tutta la durata della cottura. Inoltre esistono dispositivi pensati per per la sicurezza dei bambini e allo spegnimento automatico per impedire l’accensione accidentale.
Svantaggi dei piani a induzione
I prezzi dei modelli a induzione sono maggiori rispetto a quelli dei tradizionali fornelli a gas. Le pentole utilizzabili su questo tipo di piano sono solo quelle con fondo piano e di materiale ferroso come ferro smaltato, ghisa e acciaio. Le pentole adatte per cucinare con l’induzione sono contraddistinte da un simbolo a serpentina.
Consumi e contatore
I piani a induzione hanno potenze elevate, ne consegue che i consumi incidono sulla bolletta energetica.
I piani a induzione sono però molto efficienti e fanno risparmiare tempo.
Molti piani a induzione sono dotati di limitatore che contiene la potenza secondo le proprie necessità, impostando ad esempio un massimo di 2 kW al piano cottura quando sono in uso altri elettrodomestici.
È possibile anche regolare l’assorbimento di corrente massimo in funzione del proprio contatore, per evitare black out o l’attivazione del salvavita. L’allacciamento standard da 3,3 kW potrebbe infatti essere insufficiente a reggere il carico dell’elettrodomestico a induzione utilizzato a piena potenza.
DOMANDE FREQUENTI
Cosa è meglio Piano cottura a gas o induzione?
In generale, i piani cottura a induzione sono più efficienti e consumano di meno rispetto a quelli a gas. Questi ultimi, infatti, non consentono di sfruttare a pieno tutto il calore che producono.
Quali sono i vantaggi della cucina a induzione?
Efficienza energetica: al giorno d'oggi quello ad induzione è il piano più efficiente con meno dispersioni: il suo rendimento arriva al 90%. Sicurezza: il piano cottura non si scalda se non c'è una pentola sopra e non ci sono fiamme. Inoltre si evitano i rischi collegati al gas metano.
Quanti kw servono per un piano cottura a induzione?
Di quanta potenza ha bisogno un piano cottura a induzione? Ogni piano a induzione ha una potenza massima diversa. Normalmente i valori vanno da 3.7kw a 7.6kw che vengono distribuiti tra le varie zone di cottura.
Quanti anni dura un piano cottura?
La vita media di un piano a gas di nuova generazione è di circa 18 anni.
Perché gli chef non usano l induzione?
Dicono che gli chef preferiscano la cottura a gas, essendo abituati a lavorare con la fiamma viva per alcune particolari cotture.
Come non rovinare piano induzione?
Pulire il piano con un panno umido e acqua saponata. Eliminare eventuali residui di cibo o grasso con un raschietto inclinato di 30º per evitare di danneggiare il piano. Asciugare la piastra con un panno per evitare la comparsa di macchie.